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mercoledì 3 dicembre 2014

Angolo cinema #13 Smetto quando voglio




Smetto quando voglio, è un film del 2014, prodotto da Fandango e diretto da Sydney Sibilia al suo esordio in un lungometraggio.

Il protagonista è Pietro Zinni, interpretato da Edoardo Leo, un trentasettenne ricercatore, che, come accade di consueto in Italia viene licenziato. Pietro, che con il suo lavoro era riuscito a creare un algoritmo capace di creare delle molecole organiche, decide di sfruttare le sue conoscenze in un modo più "creativo"; Zinni, mette insieme un vero e proprio team con altri laureati che hanno subito la sua stessa sorte, menti geniali, costrette dalla crisi e dal proprio paese a fare un lavoro ingrato: Mattia (Valerio Aprea), e Giorgio (Lorenzo Lavia), due latinisti che lavorano come benzinai, Matteo (Libero De Rienzo), un economista che tenta di sbancare il lunario cercando di applicare le sue abilità al poker, Arturo (Paolo Calabresi), un archeologo che lavora per l'università, Andrea (Pietro Sermonti), un antropologo disoccupato, e Alberto (Stefano Fresi), un chimico costretto a fare il lavapiatti.

Pietro insieme ai suoi compagni riesce a creare una nuova droga , che, grazie alle competenze di ciascun membro della banda si diffonde a macchia d'olio in ogni discoteca; la rivincita sociale di queste brillanti menti sembra essere finalmente arrivata...

La storia presentataci da Sibilia, nonostante non possa non ricordarci vagamente "Breaking Bad" è davvero originale, e inquadra perfettamente la situazione italiana attuale, tu pirla che studi, probabilmente sarai costretto come un novello San Pietro a rinnegare anche la tua laurea, pur di poter fare un lavoro modesto per sfamare la tua famiglia; il cast (tra cui tanti attori che hanno recitato in Boris, di cui parleremo in futuro) è ben assortito, e la trama soprattutto nella prima parte del film, scorre via piacevolmente; una pecca che ho trovato in questo film è però la mancanza di un pizzico in più di cattiveria; la trama, a un certo punto arriva ovviamente ad un bivio, e si poteva fare di più, anche se nonostante questo il film è davvero ben fatto, e anche il finale scelto da Sibilia è più che passabile.

Smetto quando voglio, è una delle migliori commedie di quest'anno che è stato davvero pessimo per la commedia italiana, e quando un nuovo regista tira fuori una sceneggiatura superiore, e di molto, al solito squallido cinepanettone tocca dargli almeno una chance, buona visione!


Nexus993


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