Ferie d'agosto, è una commedia del 1995 diretta da Paolo Virzì,al suo secondo lavoro come regista.
La storia, è ambientata a Ventotene, una piccola isola in provincia di Latina, dove due gruppi di persone sconosciute e molto diverse tra di loro, si ritrovano a trascorrere le vacanze in due case contigue.
Il primo gruppo, è formato dal giornalista Sandro Molino (Silvio Orlando), la compagna Cecilia Sarcoli (Laura Morante), Martina, bambina figlia di Cecilia e dell'ex Mauro, anch'esso in vacanza con loro, l'amica ed ex di Sandro, Francesca, Betta e Graziella, due amiche di Cecilia, il figlio di Betta, Ivan, ed infine Roberto (Gigio Alberti) un "girovago" pieno di soldi; un gruppo piuttosto "variegato" formato da "alternativi", che passano le vacanze tra canzoni rivoluzionarie, nudismo e canne, ma anche un po di puzza sotto il naso tipica della sinistra "radical chic".
Dall'altra parte, abbiamo un gruppo completamente diverso, capitanato dal "tradizionale" personaggio del romano un po ignorante ma pieno di soldi Ruggero (Ennio Fantastichini), la moglie Luciana (Paola Tiziana Cruciani, presente in quasi tutti i film del regista), la figlia Sabrina, che possiamo considerare il prototipo dell'adolescente formato dall'ignoranza e dalla tv commerciale, la cognata Marisa (Sabrina Ferilli), il marito Marcello (il compianto Piero Natoli), e la signora Gina (Evelina Gori).
Il gruppo della famiglia Mazzalupi, è ovviamente agli antipodi rispetto al primo gruppo, e ciò ovviamente porterà a numerosi screzi, che sfoceranno in un vero e proprio scontro, quando per uno scherzo finito male, Ruggero ferisce un extracomunitario con cui aveva già avuto una discussione; Tewill (il ragazzo di colore) viene aiutato dal gruppo di Ruggero, che denunciano l'accaduto ai carabinieri (tra cui il brigadiere, interpretato da Rocco Papaleo); i due gruppi quindi, si incontreranno per chiarire la situazione, e da li nascerà una discussione che va ben oltre l'accaduto...
Virzì, come suo solito, inserisce dei personaggi con una forte caratterizzazione sociale, e anche questa volta, ne nasce una forte critica sia alla sinistra tutto fumo e niente arrosto, sia alla società razzista e figlia dell'ignoranza televisiva, un film ancora oggi purtroppo attualissimo, buona visione.
Nexus993
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