X-Men: Giorni di un Futuro Passato è un film del 2014, diretto da Bryan Singer. Disponibile sia in 3D che in 2D; è tratto dai numeri 141 e 142 della saga Uncanny X-Men, scritti da Chris Claremont e illustrati da John Byrne nel 1981. Esso funge da sequel sia per X-Men: l’inizio, che per X-Men: conflitto finale. Infatti prestando un po’ d’attenzione è possibile vedere come da una parte ci riporta indietro negli anni ’70, a seguito di X-Men: l’inizio, e dall'altra parte invece ci mostra un futuro post-apocalittico dove il mondo è devastato dalle “sentinelle”, create per distruggere i mutanti, come possibile seguito di X-Men: conflitto finale.
La trama del film ci porta in avanti fino al 2024, dove nei primi minuti possiamo vedere come le sentinelle, sopracitate, abbiano non solo dato la caccia ai mutanti, ma anche a chi possiede i geni che possono portare alla mutazione, ponendo quasi fine all'esistenza di questa razza. Le sentinelle sono dei robot giganti, costruite in modo tale da poter affrontare ed uccidere i mutanti in maniera incontrollata e completamente automatizzata ogni volta che vengono rilevati dai loro dispositivi. Per questo Wolverine, anzi la sua coscienza, viene mandata da Magneto e dal Professor X, indietro negli anni ’70 in modo da poter evitare che le sentinelle vengano ideate da Bolivar Trask ed utilizzate. Il presidente degli Stati Uniti da il via libera al progetto, come viene narrata all'inizio la storia, in seguito all'omicidio dello stesso Task da parte di Mystica; lei tenta di evitare che queste creazioni vengano messe in funzione ma involontariamente, è lei stessa a dare l’ingrediente mancante al progetto di Trask che da inizio alla catena di eventi che porterà alle vicende del 2024.
Nel cast possiamo vedere molti attori di X-Men l’inizio, fra cui: James McAvoy (Charles Xavier), Michael Fassbender (Magneto) ed il solito Hugh Jackman nei panni di Wolverine. Ottima l’interpretazione degli attori che ormai si calano bene nei personaggi visto che molti di loro hanno già recitato in film riguardanti gli X-Men. Anche il doppiaggio in italiano è ottimo come da tradizione e non ha nulla da invidiare alla lingua originale. L’unica pecca, se cosi la possiamo chiamare, è che il film, della durata di circa 2 ore, a tratti si dilunga troppo in fasi che possono risultare noiose. Alcune scene hanno dei picchi d’eccellenza, ma preferiamo non rivelarle in quanto potrebbero causarvi spoiler. Tuttavia l’insieme rimane gradevole da vedere, soprattutto se avete già visto i precedenti film e siete fan della saga. Singer mescola bene gli archi temporali facendoli risultare abbastanza omogenei e i nodi della trama, all'inizio intrecciati, si vanno sciogliendo pian piano con il giusto tempismo. La riproduzione degli ambienti è buona: ci sono piaciuti in particolare gli scorci post-apocalittici, tuttavia anche la riproduzione degli anni’70 è ottima e rende bene lo stile dell'epoca.
Anche se non siete fan della serie o avete saltato qualche film, quest’ultimo capitolo risulta comprensibile, quindi non abbiate timore di non capire. Ovviamente avere un quadro completo aiuta la comprensione degli avvenimenti, per questo consigliamo di recuperare e godersi gli altri film che sono fatti altrettanto bene.
Okami93.
Nessun commento:
Posta un commento